L'universo è emerso dopo un lungo congelamento?

Il pensiero convenzionale vuole che l'universo e tutta la materia in esso contenuta siano nati dall’esplosione di un unico punto, il paradigma del Big Bang. Ma per un fisico teorico tedesco, Christof Wetterich , questo non sarebbe mai accaduto. Invece, l'universo sarebbe iniziato vuoto e freddo ed emerso lentamente dopo un Deep Freeze (congelamento profondo).

Questa non è la prima volta che un fisico contesta il modello cosmologico del Big Bang proponendo il modello di un Deep Freeze. Già nel 2012, gli scienziati della University di Melbourne e del Royal Institute of Technology (RMIT) di Melbourne, hanno sostenuto che l’universo primordiale avrebbe subito una radicale trasformazione o spostamento di fase, in modo simile a quanto avviene quando un solido passa ad uno stato liquido.

Ma la teoria di Christof Wetterich dell’ Università di Heidelberg, è un po 'diversa ed è coerente con una teoria precedente, l'idea che l’universo non si stia espandendo ma ingrossando.

Questo porta ad una storia cosmica in cui il mondo subisce ancora l'inflazione, ma non necessariamente l’espansione. E invece di iniziare con un Big Bang, il tempo, prima dell'inflazione potrebbe estendersi in un passato infinito.

La radiazione primordiale dell’universo sembra conferirgli un aspetto più caldo di quanto non sia i realtà e gli oggetti distanti sembrano allontanarsi, anche se forse non è proprio così. Questo spiegherebbe perché l'universo sembri essere in espansione.

Così, per Wetterich le teorie di origine cosmica, non hanno bisogno di far confluire tutta la materia in un unico punto prima dell'inflazione evitandone così la singolarità. All’inizio l’'universo sarebbe stato sparso e freddo e sarebbe emerso da una specie di congelamento dopo un tempo incredibilmente lungo.

Per Wetterich, è possibile avere le prove della sua teoria grazie all’energia oscura e i neutrini.

http://arxiv.org/pdf/1401.5313v1.pdf

Tratto da

http://www.gurumed.org/2014/02/07/et-si-lunivers-avait-merg-dune-longue-et-profonde-conglation/